
I numeri dicono che le merengues hanno vinto 9 delle 12 partite di Liga giocate finora, e tre delle cinque partite di Champions League. Sono primi nel girone della competizione europea e secondi in campionato a due punti dal Barcellona.
Ma i numeri non devono illudere. Il Real, infatti, ha perso tre delle quattro partite che ha giocato finora contro squadre di primo livello europeo, 2-1 a Siviglia, 1-0 a Barcellona e 2-3 in casa contro il Milan, ottenendo un solo punto nell'1-1 del ritorno di Champions a Milano. Questi quattro risultati mettono inevitabilmente in evidenza come la squadra di Pellegrini manchi ancora di un gioco vero e proprio e che quindi, sia incapace di imporlo a squadre tecnicamente e tatticamente ben attrezzate. Con le "piccole" il Real invece vince grazie al tasso tecnico sicuramente maggiore, pur soffrendo in assenza di Cristiano Ronaldo, come dimostrano i successi striminziti contro Getafe e Racing e lo 0-0 contro lo Sporting Gijon.
E nfatti contro il Barca è stato ancora una volta Ronaldo a tenere in apprensione la difesa avversaria, mentre Higuain si è sciolto forse sotto il peso della responsabilità. Segnali incoraggianti sono arrivati da Kakà che, comunque, sembra ancora non riuscire a dialogare con i compagni, soprattutto con Marcelo che continua ad agire da cane sciolto, senza una disciplina tattica precisa. Nessuna risposta concreta, invece, da Benzema, che anche contro i catalani è parso molle, senza la grinta per aggredire il pallone e far male in area.
Bilancio quindi sicuramente negativo, anche senza citare il disastro della Coppa del Re. Ma il fatto che il Real sia ancora in alto in campioato e vicinissimo alla qualficazione agli otavi di Champions regala a Pellegrini ancora un po' di tempo per creare una squadra vera, perchè, soprattutto in Europa, da gennaio di avversarie "piccole" non ce ne saranno più.
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