sabato 21 agosto 2010

In bocca al lupo, capitano

Si volta pagina, comincia l'era Mou, ma, soprattutto, comincia la storia del Real Madrid dopo Raul. Il capitano scenderà oggi in campo con lo Schalke 04 nella prima giornata del campionato tedesco e questo per i tifosi merengues significa molto.
Cominciai ad appassionarmi al Real Madrid da ragazzino, era l'84, vidi in tv i madrileni eliminare l'Inter in semifinale di Coppa Uefa vincendo 3-0 al Bernabeu dopo aver perso 2-0 a Milano. L'anno dopo stessa musica: 3-1 per l'Inter nella semifinale d'andata e 5-1 ai supplementari per il Madrid al ritorno. Quella doppietta era opera del grande talento al tramonto di Santillana ma anche dell'alba della quinta del Buitre, la generazione di talenti (Butragueno, Michel, Sanchis e Martin Vasquez) che mi fecero diventare definitivamente tifoso del Real. Il simbolo era ovviamente El Buitre che quando lasciò Madrid sembrava essere insostuibile.
Poi arrivò Raul: era cresciuto nelle giovanili dell'Atletico, mica c'era da fidarsi. Ma Valdano scommise sul ragazzino e ci regalò un nuovo eroe che ha vinto e segnato più di Butragueno, ma condivide con lui un doppio, amaro, destino: non aver mai vinto con la nazionale spagnola e non avere in salotto un pallone d'oro. Butragueno era un ragazzino in panchina quando la Spagna perse la finale di Euro '84 contro la Francia di platini e poi non avvicinò mai più atri trionfi con la Furie Rosse. Raul dopo una vita in nazionale e' rimasto fuori dalla lista dei trionfi di Euro2008 e dei Mondiali 2010.
Anche il pallone d'oro ha sempre beffato i due: el Buitre arrivò terzo nel 1986 dietro Belanov e Lineker, mentre l'anno dopo si piazzò dietro Gullit e Futre. Raul l'ha sfiorato nel 2001, finendo secondo dietro il bluff Owen.
Intorno a loro sono passati tanti campioni, da Hugo Sanchez a Valdano, da Stielike a Laudrup, da Figo a Ronaldo, da Zidane a Roberto Carlos. Ora, magari grazie all'auspicata spagnolizzazione del Real da parte di Florentino Perez, non ci resta che aspettare il prossimo simbolo del madridismo. In bocca al lupo, capitano.

Nessun commento:

Posta un commento