martedì 1 dicembre 2009

Un autunno difficile

E pure il clasico è andato a farsi benedire. Con la sconfitta per 1-0 al Camp Nou, nonostante la buona intuizione tattica di Pellegrini che per un'ora circa ha disinnescato il centrocampo dei catalani, si chiude una orima parte di stagione che si può serenamente definire fallimentare per il Real della seconda era Florentino Perez.
I numeri dicono che le merengues hanno vinto 9 delle 12 partite di Liga giocate finora, e tre delle cinque partite di Champions League. Sono primi nel girone della competizione europea e secondi in campionato a due punti dal Barcellona.

Ma i numeri non devono illudere. Il Real, infatti, ha perso tre delle quattro partite che ha giocato finora contro squadre di primo livello europeo, 2-1 a Siviglia, 1-0 a Barcellona e 2-3 in casa contro il Milan, ottenendo un solo punto nell'1-1 del ritorno di Champions a Milano. Questi quattro risultati mettono inevitabilmente in evidenza come la squadra di Pellegrini manchi ancora di un gioco vero e proprio e che quindi, sia incapace di imporlo a squadre tecnicamente e tatticamente ben attrezzate. Con le "piccole" il Real invece vince grazie al tasso tecnico sicuramente maggiore, pur soffrendo in assenza di Cristiano Ronaldo, come dimostrano i successi striminziti contro Getafe e Racing e lo 0-0 contro lo Sporting Gijon.

E nfatti contro il Barca è stato ancora una volta Ronaldo a tenere in apprensione la difesa avversaria, mentre Higuain si è sciolto forse sotto il peso della responsabilità. Segnali incoraggianti sono arrivati da Kakà che, comunque, sembra ancora non riuscire a dialogare con i compagni, soprattutto con Marcelo che continua ad agire da cane sciolto, senza una disciplina tattica precisa. Nessuna risposta concreta, invece, da Benzema, che anche contro i catalani è parso molle, senza la grinta per aggredire il pallone e far male in area.

Bilancio quindi sicuramente negativo, anche senza citare il disastro della Coppa del Re. Ma il fatto che il Real sia ancora in alto in campioato e vicinissimo alla qualficazione agli otavi di Champions regala a Pellegrini ancora un po' di tempo per creare una squadra vera, perchè, soprattutto in Europa, da gennaio di avversarie "piccole" non ce ne saranno più.

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